mercoledì 1 ottobre 2008

il paese delle false emergenze

Siamo un paese in piena emergenza e sommerso dalle emergenze; emergenza rifiuti, emergenza criminalità, emergenza alitalia, emergenza bullismo.
Oggi voglio proporre una nuova chiave di lettura a tutto questo
Quante di queste emergenze sono vere e quante create a regola d'arte?
Un piccolo esempio: negli ultimi tempi il Ministro delle Interiora Maroni ha fatto si che, per tamponare l'"emergenza criminalità" nelle nostre più grandi città, venisse utilizzato l'esercito.
Per poter ricorrere all'esercito ci vogliono soldi, molti soldi (tra stipendi, armi, materiali, mezzi di trasporto, mantenimento caserme ecc.), soldi ovviamente NOSTRI che vengono stanziati con i meccanismi che ben conosciamo.
Dove vanno a finire una parte di questi soldi destinati a questo intervento straordinario? Sicuramente non dove dovrebbero.....
Ed ecco qui che, vista da questo punto, la visione dell'intera situazione cambia e non di poco; le emergenze diventano così dei meccanismi creati dall'alto per poter "avere la scusa" per stanziare enormi somme di denaro, una parte delle quali va poi a finire in tasche altrui.
Che mi dite dell'emergenza rifiuti? Sono stato a Napoli domenica e ho avuto modo di vedere in che stato versassero sia il centro città che le zone più periferiche. Ebbene, che ci crediate o no, non ho visto una carta per terra....sembrava di stare a Treviso!
Possibile che in pochi mesi si sia stati in grado di risolvere una situazione che a inizio anno sembrava al collasso? Si, se si guarda dal punto di vista opposto....emergenza creata anche questa per poter stanziare le enormi somme di cui ben sappiamo, ufficialmente necessarie alla costruzione di termovalorizzatori, ma ufficiosamente finite nelle mani di chi potete ben immaginare.
Chiaramente si tratta solo di ipotesi, di modi di vedere non convenzionali. Ma se ci pensate bene non lontanissimi da quella che potrebbe essere la realtà. Ne è la conferma il video di oggi, che vi consiglio caldamente di visionare: si tratta di poco più di un quarto d'ora, ma è illuminante ed inquietante allo stesso tempo.
Perchè se ciò che ho qui ipotizzato dovesse essere vero, allora siamo davvero in acque molto, molto brutte.

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