lunedì 22 giugno 2009

esame di immaturità

In questi giorni andranno di scena una serie di appuntamenti che, un pò tutti noi più vicini ai 30 che ai 20 anni, ricordano ancora piuttosto bene: gli Esami di Maturità.
Tra domenica ed oggi sono andati di scena invece gli Esami di Immaturità, che il popolo italiano (ammesso che esista) ha superato a pieni voti.
Certi che noi italiani abbiamo davvero una faccia di bronzo; ci lamentiamo sempre, diciamo sempre che le cose non vanno, che i governi non sono capaci a fare nulla, che è tutto un "magna magna"....ma poi quando siamo chiamati a votare per un referendum che potrebbe non dico cambiare le cose, ma almeno porre un parziale rimedio alla impressionante serie di strafalcioni messi insieme da Calderoli and company, cosa facciamo? NIENTE!
Appena il 20% degli aventi diritto ha capito l'importanza di votare ai referendum, ormai rimasta l'unica vera espressione di voto popolare; il restante 80% da domani tornerà a lamentarsi come tutti i giorni e a dire che negli altri paesi dell'UE le cose vanno meglio che qui.
Questo stesso 80% che aveva la possibilità di contribuire a cambiare le cose in meglio, anche se di poco, ma non lo ha fatto......
Sono convinto che se lo stesso referendum fosse stato proposto in un qualsiasi altro paese dell'UE il quorum sarebbe stato raggiunto senza problemi, e per un motivo molto semplice: gli altri sono un popolo ed hanno una coscienza popolare, noi non solo non abbiamo una coscienza popolare ma, in fin dei conti, non siamo nemmeno un popolo.
Persino in un paese come l'Iran, da anni asservito ad un regime potente, il popolo ha trovato la forza di ribellarsi all'ingiustizia e alle sopraffazioni, è sceso in piazza a caro prezzo di vite umane e sta combattendo per la sua libertà.
Noi non abbiamo nemmeno la voglia di perdere 5 minuti del nostro tempo per prendere in mano una matita e tracciare tre croci negli appositi spazi di tre pezzi di carta.
Oggi abbiamo avuto la dimostrazione che meritiamo quel che abbiamo, meritiamo di essere governati a turno da gruppi di personaggi poco raccomandabili che chiamiamo politici e meritiamo di essere il fanalino di coda dell'UE.
A questo punto la famosa frase pronunciata da Churchill a proposito degli italiani suona come una profezia: "gli italiani perdono le partite di calcio come fossero guerre, e perdono le guerre come fossero partite di calcio..."
Esagerazione? Beh, se andiamo a paragonare lo spazio dato ai referendum con quello dato alla figuraccia epocale della Nazionale di calcio contro il Brasile, l'illustre statista britannico torto non aveva.

martedì 5 maggio 2009

un'altra occasione perduta

torno a scrivere sul mio blog dopo circa tre mesi di assenza.....scusate il ritardo!
Spunti di riflessione ne offre molti la ormai prossima uscita del nuovo lavoro del regista Premio Oscar Ron Howard, ovvero la trasposizione sul grande schermo del romanzo "Angeli e Demoni" di Dan Brown.
Impiegai un giorno e mezzo per leggere l'intero libro; una calamita, impossibile staccarne gli occhi e l'attenzione di dosso. "E' perfetto per farne un film" pensai, chissà se la stessa impressione l'ha avuta anche l'ex protagonista di Happy Days!
In ogni caso, come il tuono dopo il fulmine, puntuali le solite polemiche, esattamente come fu per "Il Codice da Vinci" anni fa.
Questa volta è sceso in campo l'addirittura 103enne monsignor Mennonna (il più anziano vescovo d'Italia, nato più o meno quando il cinema muoveva i suoi primi passi), denunciando ufficialmente la pellicola per il suo contenuto lesivo e denigratorio nei confronti della Chiesa.
Peccato che l'arzillo ultracentenario non abbia visto il film, così come tutti coloro che si sono lanciati in commenti poco edificanti a riguardo.
Sarebbe stato molto bello se le autorità della Santa Sede avessero accettato di visionare la pellicola; sarebbe stata la grande occasione per dimostrare al mondo che la Chiesa ha ben presenti quali sono le sue priorità, e non si scompone di certo per un semplice film che , ricordiamolo, non è un film sulle malefatte della Chiesa del Medioevo ma un thriller puro e semplice ambientato nella Roma Cristiana e non.
E' più che leggittimo che si possa non essere d'accordo sul contenuto di un film, ma lanciarsi in commenti senza nemmeno visionarlo non è sicuramente corretto.
MI piace pensare che il buon Giovanni Paolo II avrebbe agito diversamente; da quel grande comunicatore che era secondo me avrebbe visionato la pellicola per poi scendere in campo a spiegarne i punti oscuri e a distinguerne la realtà dalla fantasia.
Senza fare sterili polemiche.
Agendo in questo modo la Santa Sede non fa altro che alimentare i dubbi di chi già è dubbioso e di farli venire a chi dubbioso non è.
Vero è che i media non sono mai stati propensi a difendere l'operato della Chiesa anche quando questo è risultato essere positivo (vedi le missioni sparse un pò per tutto il globo), e vero è che all'interno della Santa Sede esistono tanti sentimenti negativi tipici dell'animo umano, tante persone che stanno lì solo per la brama di potere e che tutto sono tranne che guidate dal Vangelo. Ma è anche vero che esistono personaggi diversi, veri e propri santi in terra che uniformano la loro esistenza agli insegnamenti del Nazzareno. Queste persone qui non avrebbero mai avuto alcun timore nel visionare "Angeli e Demoni", ma a loro non viene dato spazio ne occasione per fare chiarezza.
Ciò che rimarrà di tutto questo saranno le sterili, inutili e soprattutto infondate polemiche messe su da quella che si potrebbe chiamare "l'ala infelice del Vaticano". Che a quanto pare è la più visibile.
E anche la più pericolosa.

PS: nel video uno dei trailers del film.

lunedì 16 febbraio 2009

carta conosciuta

E' da un pò di tempo, un mese circa, che in ogni telegiornale o giornale di ogni giorno compare la notizia di qualche stupro o di qualche tentativo di violenza sessuale; situazione drammatica, emergenza, si dice. A tal punto che il Giovine Governo del Giovine Premier ha già pronto un decreto "anti-stupri".
Siamo alle solite.
Si parla di stupri come se nel nostro paese non ce ne fossero mai stati fino ad ora, come se fino a ieri nessuno stuprava nessuno, quando di violenze sessuali ce ne sono a decine, se non centinaia, ogni giorno da anni.
Perchè parlarne così tanto?
Questione di immagine, così comeè stato nel recente passato per le altre emergenze oramai passate di moda (Rifiuti, Sicurezza e Rom).
Per dare l'immagine di un governo attivo e pronto nel prendere decisioni, i mezzi di comunicazione creano dal nulla un'emergenza (per farlo è semplice, basta solamente parlare in maniera più assidua di un determinato argomento), la quale viene poi affrontata magicamente da un decreto ad hoc del Bel Governo di turno. E non è tutto; per dare l'impressione che la decisione presa sia efficace, è sufficiente parlare di casi di emergenza sventati e poi, pian piano, non parlarne più, per dare così l'impressione che il problema si sia risolto.
Risultato di tutto ciò? Bella figura del Governo, il quale avrà così buone probabilità di venire confermato alle prossime elezioni.
E' andata esattamente così per le emergenze precedenti, andrà così anche per l'Emergenza Stupri. Dopo il decreto del Giovine Premier, magicamente gli stupri non ci saranno più.
La realtà è ben differente. Lo sappiamo noi e lo sanno loro.
Ricordiamocene al momento di andare a votare. Ammesso che serva ancora a qualcosa.

mercoledì 28 gennaio 2009

MARCO MARFE'

spulciando youtube ho trovato questo fenomeno....voglio farlo conoscere al mondo perchè merita!
Non ci sono parole, non ci sono commenti....

venerdì 23 gennaio 2009

quando la confusione regna sovrana

manca ancora un pò all'ennesimo Festival di Sanremo e già partono le polemiche.
A scatenarle la canzone che un tale Povia (avessi detto Rod Stewart!) ha deciso di presentare alla kermesse (quasi) canora.
Il titolo è tutto un programma: Luca era gay.
Sul sito Rebubblica.it si può trovare un illuminante articolo scritto da chi la canzone l'ha ascoltata in anteprima. In pratica il messaggio sembra essere più o meno questo: se i genitori non ti vogliono abbastanza bene e non ti curano c'è il rischio che diventi gay.
Nella canzone il protagonista (appunto Luca), causa la mancanza della figura paterna, vive da gay con un uomo adulto finchè non incontra una ragazza e "guarisce" nel vero senso della parola, come dice lo stesso Povia di se stesso.
Il tema affrontato nella canzone, di fondo, non è sbagliato; delle tendenze omosessuali possono manifestarsi in soggetti che hanno subito traumi infantili di tipo sessuale, ma ciò non vuol dire che questi soggetti siano gay. Se una persona è omosessuale davvero lo è e basta, non è una malattia come Povia vorrebbe descriverla.
Coloro che dicono di essere stati gay, in realtà non lo sono mai stati; se una persona dice di essere gay, va dallo psichiatra e si scopre eterosessuale, vuol dire che non è gay.
Povia non parla di un gay. Luca non era gay, non lo è mai stato.
Luca era confuso. Come Povia. E come tutti coloro che sostengono di essere stati guariti dall'omosessualità.

PS: una divertente parodia romana della più famosa canzone di Povia (chi??).



martedì 20 gennaio 2009

il perchè di una guerra

Sta per concludersi l'ennesimo, insanguinato, round di un match che va avanti oramai da oltre 60 anni; quello tra Esercito Israeliano e i terroristi della Palestina.
Come al solito se ne è parlato molto, e come al solito tutto si è risolto in uno scontro sullo scontro; da una parte i difensori di Israele, dall'altra i difensori della Palestina e si finisce con l'accusarsi a vicenda uno di parteggiare per l'altro.
Da Santoro a Mentana, passando per il solito Vespa, è stato un susseguirsi di trasmissioni dedicate ai drammatici scontri nella striscia di Gaza, le immagini dei morti, dei feriti, dei bambini.
Di tutto si è parlato, fuorchè dell'unica cosa che conta; perchè tutto questo?Cosa può spingere due fazioni ad affrontarsi ininterrottamente e senza soluzione da 60 anni?
Alcune cose balzano ad un occhio attento.
Israele dispone di uno degli eserciti più potenti, addestrati e meglio armati al mondo; con il suo potenziale bellico potrebbe spazzare via Hamas e company in pochi giorni.
Perchè non lo fa?
Denaro.

Ci sono molti interessi economici dietro un conflitto, legati non solo al mercato delle armi o dei materiali.

Potrebbe davvero essere tutta una questione di soldi?
Di certo solo le vittime.
E quelle purtroppo non sono fantasie.

PS: uno stralcio della trasmissione di Mentana sul conflitto...tanto per avere un'idea di come la questione è stata affrontata dai nostri mass media....


giovedì 8 gennaio 2009