La IAAF (Federazione Internazionale Atletica Leggera) ha deciso: Oscar Pistorius non potrà partecipare ai prossimi Giochi Olimpici.
Motivazione: le protesi alle gambe di cui si serve il 21enne sudafricano, secondo uno studio dell’Università di Colonia, gli garantiscono un consumo di energia minore del 25% rispetto ad un atleta normodotato.
Eh già…..protesi! Ad Oscar le gambe furono amputate dal ginocchio in su, a causa di una malformazione, quando non aveva ancora un anno. Non c’è che dire: ha un gran bel vantaggio nel correre senza le sue gambe!
Questo è solamente l’ultimo di una serie di episodi che hanno visto la IAAF protagonista negli ultimi anni.
Emblematico il caso di Marion Jones: la IAAF avrebbe mai scoperto che la velocista statunitense (5 medaglie vinte alle Olimpiadi di Sydney del 2000) ha fatto uso di sostanze dopanti se essa stessa non lo avesse confessato mesi or sono?
La verità è un’altra: l’atletica mondiale ha paura di Oscar Pistorius, ha paura delle conseguenze future che la sua accoglienza potrebbe avere, ed ha paura di trovarsi a gestire una situazione come questa. Vi immaginate se un giorno dovessero correre normodotati insieme a portatori di handicap con protesi? Si direbbe che la tecnologia ha preso il sopravvento sull’umanità, per nascondere il disappunto di questo o quell’altro sponsor.
Ed ecco allora che dietro l’ esclusione di Oscar ci sono interessi economici e null’altro.
Per fortuna c’è una speranza: la IAAF, secondo le parole del consigliere Anna Riccardi, potrebbe rivedere la sua decisione se Pistorius utilizzasse protesi differenti dalle attuali. Intanto esperti del settore sono scesi in campo a difesa del sudafricano, ribadendo che i test compiuti a Colonia potrebbero essere affetti da errori e che i vantaggi delle protesi, in questi casi, sono talmente esigui da considerarsi irrilevanti.
E intanto Oscar continua a correre verso quel tempo di 45’’ e 95’ sui 400 metri piani che gli garantirebbe matematicamente la qualificazione Olimpica (il suo personale è di appena 39 centesimi più alto).
Corri allora Oscar!Corri verso quel sogno chiamato Pechino!I veri amanti dello sport e del suo spirito sono tutti con te.
martedì 15 gennaio 2008
handicap dopante
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento